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Tra Piranesi e Lenin : sull’imaginaire della nuova cultura architettonica sovietica (1920-1930)

  • Rossi, Federica Archivio del Moderno, Accademia di architettura, Università della Svizzera italiana, Svizzera
    2017
Published in:
  • Annali di architettura : rivista del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio. - 2017, no. 29, p. 67-78
Italian “Come sarebbe bello”, scrive Pavel Muratov negli anni Dieci del Novecento, “se potessimo ripetere quanto ha fatto [Piranesi] e in luogo dell’attuale Roma immersa nel letargo, creare una Roma più maestosa di quella romana”. Nella dialettica fra passato e futuro architetti, registi e critici russi vedevano in Giovanni Battista Piranesi un modello importante. Questo accadde a partire dall’inizio del Novecento almeno fino alla seconda metà del secolo scorso. Nel presente articolo, attraverso documenti poco noti e testimonianze inedite di architetti del periodo, si esaminano le ragioni che sono alla base della fortuna di Piranesi in URSS negli anni Venti-Trenta del Novecento trattando alcuni casi studio esemplari. In particolare sarà analizzato, in relazione a Piranesi, il percorso di alcuni dei maggiori architetti sovietici del periodo come il pietroburghese Ivan Fomin e il suo collaboratore Lev Rudnev (a cui si deve l’edificio dell’Università di Mosca MGU), nonché Boris Iofan – l’autore principale del progetto del palazzo dei Soviet.
Language
  • Italian
Classification
Architecture
License
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Identifiers
  • RERO DOC 327936
  • ARK ark:/12658/srd1318901
Persistent URL
https://n2t.net/ark:/12658/srd1318901
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