LoDE - Learners of Digital Era : From the analysis of the current debate to an empirical study emphasising the learners’ perspective
460 p.
Thèse de doctorat: Università della Svizzera italiana, 2012 (jury note: Magna cum laude)
English
Italian
Since the 1990s, a wide debate has been generated around the "learners-new media dichotomy", with a consequent journalistic reverberation. In particular, expressions like “digital natives”, “Y” generation, or “net-generation” contributed to diffuse the hypothesis that– since the 1980s – a generation of learners with typical characteristics related to their great familiarity with digital technology could be identified. Such a debate has been widely dominated by commentators who expressed a confident attitude towards that generation, stressing how their common peculiarities were extremely positive at the social, cognitive, and learning levels. On the other hand, the impact that new media could have on such a huge range of people caused great concerns too. Recently, critical voices have jointed the debate: they put in doubt that these "labels" are useful for an accurate understanding of reality, and notice that scientific evidences of this fact are very limited. This dissertation is based on the analysis of these controversies, and is aimed to focus the debate, offering a strategy to overcome the mere antithesis between the different interpretations. In order to do so, the empirical research Learners’ voices at USI- SUPSI(run in Ticino, from October 2009 to June 2011) is presented. This research explores in depth this theme and observes the role that ICTs (Information and Communication Technologies) play in USI (Università della Svizzera italiana) and SUPSI (Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana) students' learning. This research falsifies the presence of a unique cohort of learners, putting in evidence different positions within the same age range and similar behaviours among individuals with different socio-demographical characteristics.
A partire dagli anni 1990 si è sviluppato un ampio dibattito, e una conseguente estesa pubblicistica, intorno al binomio apprendenti e nuovi media. In particolare, espressioni come “nativi digitali”, “generazione Y”, o “net-generation” hanno contribuito a diffondere l’ipotesi che – a partire dagli anni 1980 – fosse identificabile una generazione di apprendenti con caratteristiche proprie, correlate alla marcata familiarità col digitale. Tale dibattito è stato ampiamente dominato da voci che hanno espresso un atteggiamento fiducioso nei confronti di questa generazione, insistendo su tratti comuni particolarmente positivi a livello sociale, cognitivo, di apprendimento. D’altra parte, sono emerse anche posizioni preoccupate per l’influsso dei nuovi media su tale vasta platea di soggetti. Recentemente, poi, sono apparse anche voci critiche: esse mettono in dubbio che tali “etichette” aiutino per una più adeguata comprensione della realtà; e osservano inoltre il limitato numero di evidenze scientifiche in proposito. Questo lavoro di dottorato muove dall’analisi di tale controversie, proponendosi d’inquadrare il dibattito e di offrire una strategia per superare la semplice contrapposizione tra le diverse interpretazioni. A tal fine, viene presentata la ricerca empirica Learners’ voices at USI-SUPSI (condotta in Ticino, dall’Ottobre 2009 al Giugno 2011) . Essa esplora nel dettaglio la tematica, osservando il ruolo che le TIC (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione) giocano nell’apprendimento degli studenti dell’USI – Università della Svizzera italiana – e della SUPSI – Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana. Tale ricerca smentisce la presenza di una coorte univoca di apprendenti, evidenziando posizioni diverse all’interno della stessa fascia d’età e comportamenti simili tra soggetti con caratteristiche anagrafiche e socio-demografiche diverse.
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Education, teaching
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