When innovation doesn't rhyme with agglomeration : the case of peripheral Swiss regions
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Thèse de doctorat: Università della Svizzera italiana, 2006 (jury note: magna cum laude)
English
Italian
This work deals with the economic dimension of two multi-disciplinary phenomena: innovation and the absence of agglomeration. Their common scientific field is certainly expressed by the so-called regional economy, which joins the economic science with other non economic disciplines such as geography, sociology and institutionalism. While the literature about agglomeration's positive effects on innovation is quite well diffused, it is relatively harder to find scientific researches focusing their analysis on innovation in areas where no agglomeration are present. The scarcity of this literature has lead many researchers and policy makers to consider innovations introduced by firms located in urban and peripheral areas as having similar strategic objectives and being favoured by the same incentives. The originality of this work is to release this often unconscious assumption and to stress how the specific characteristics of peripheral areas do not allow the researcher to assume space as homogeneous in modelling firms' attitude to innovation. In particular, we argue and show that in peripheral areas the needs and the strategic goals of innovative firms are different from those located in urban areas. This work provides therefore an empirical contribution (based on micro-data collected in Switzerland by the Konjunkturforschungsstelle of the Eidgenössische Technische Hochschule Zürich - KOF - in 2002 and in Ticino by Istituto di Ricerche Economiche - IRE - in 2001, 2003 and 2004) to the scientific investigation of the attitude to innovation of firms located in peripheral areas. Moreover, it indirectly contributes to what is considered the current regional economists' main objective: to introduce the spatial dimension in regional economic development models.
Questo lavoro considera la dimensione economica di due fenomeni multi-disciplinari: l'innovazione e l'assenza di agglomerazioni. Il loro contesto scientifico comune è rappresentato dalla così chiamata economia regionale, la quale coniuga le scienze economiche con discipline non economiche come la geografia, la sociologia e correnti istituzionaliste. Mentre la letteratura riguardante gli effetti positivi delle agglomerazioni sulle attività innovative è ben diffusa, è relativamente difficile trovare ricerche scientifiche focalizzate sull'analisi dell'innovazione in aree dove non sono presenti agglomerazioni. La scarsità di questa letteratura ha indotto molti ricercatori e attori istituzionali a considerare simili gli obiettivi e gli incentivi all'innovazione delle imprese localizzate in aree urbane e in aree periferiche. L'originalità di questo lavoro consiste nel rilasciare questa (spesso inconscia) assunzione e nell'evidenziare come la presenza di specifiche caratteristiche delle aree periferiche non permetta di considerare lo spazio omogeneo nelle analisi volte a modellare l'innovazione. In particolare, viene sostenuto e dimostrato che nelle aree periferiche i bisogni e gli obiettivi strategici delle imprese innovative sono diversi da quelli di imprese localizzate in aree urbane. Questo lavoro fornisce quindi un contributo empirico (basato su dati microeconomici raccolti in Svizzera dal Konjunkturforschungsstelle dell' Eidgenössische Technische Hochschule Zürich - KOF - nel 2002 e in Ticino dall'Istituto di Ricerche Economiche - IRE - nel 2001, 2003 e 2004) all'identificazione delle determinanti dell'innovazione d'imprese localizzate in aree periferiche. Inoltre, contribuisce indirettamente a quello che è considerato l'attuale principale obiettivo dell'economia regionale: l'introduzione della dimensione spaziale nei modelli dello sviluppo economico regionale.
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Economics
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